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PAC-MAN WORLD Re-PAC è un platform 3D sviluppato da NOW PRODUCTION e pubblicato da Bandai Namco Entertainment nel 2022.

Il gioco si presenta come il remake del titolo originale PAC-MAN World, uscito nel 1999 su PlayStation. Il Re-PAC punta a modernizzare l’esperienza classica mantenendo intatto lo spirito dell’originale, con un gameplay semplice e un’estetica colorata che richiama le radici arcade del personaggio.
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È una giornata di festa per la famiglia Pac. La torta è pronta, i tavoli sono imbanditi… ma un’orda di fantasmi rovina la sorpresa. Per il nostro eroe inizia una missione di salvataggio tra mondi bizzarri traboccanti di pericoli.

La trama di PAC-MAN WORLD Re-PAC è quanto di più basilare si possa immaginare. La famiglia di Pac-Man viene rapita da Toc-Man. Una premessa classica e semplice, ma che viene sviluppata con totale superficialit� . La narrazione è pressoché assente, relegata a brevi scenette prive di mordente. Non ci sono colpi di scena, evoluzioni narrative o approfondimenti: tutto si riduce a un pretesto per saltare da un mondo all’altro senza alcun filo logico o costruzione tematica.
Anche sul piano dei personaggi, il gioco non fa nulla per rendere l’universo di Pac-Man più interessante. Nessun personaggio secondario ha un minimo di carisma o peso all’interno della storia. I dialoghi sono inesistenti: le uniche interazioni avvengono tramite gestualit�  goffe e cutscene che sembrano pensate per un pubblico di et�  prescolare.
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Il gameplay è quello di un platform 3D vecchio stampo, dove si alternano salti, raccolta di oggetti e piccoli enigmi ambientali. Pac-Man può saltare, planare, rotolare e usare una specie di culata a terra per eliminare i nemici. Il problema, però, è che tutto questo è implementato in maniera instabile e poco rifinita. Alcuni passaggi obbligano addirittura a far "glitchare" Pac-Man su muri o piattaforme per procedere, cosa che distrugge completamente il ritmo dell’esperienza.
Il gioco è estremamente facile, al punto da risultare noioso. I nemici non rappresentano una vera minaccia, le trappole ambientali sono prevedibili e le sezioni platform raramente richiedono precisione o riflessi. Anche i boss, per quanto visivamente interessanti, propongono schemi elementari e facilmente leggibili, senza mai offrire una reale sfida. A peggiorare il tutto, la difficolt�  non scala mai: dal primo all’ultimo livello, il gioco resta piatto e privo di picchi significativi.
Uno dei difetti più evidenti di PAC-MAN WORLD Re-PAC è la sua durata. In meno di 6 ore si arriva ai titoli di coda, e questo considerando anche qualche tentativo supplementare causato dai bug. La brevit�  sarebbe accettabile se il titolo fosse proposto a un prezzo adeguato, ma il costo attuale risulta sproporzionato rispetto al contenuto offerto. Non ci sono modalit�  extra, non ci sono segreti da sbloccare, e la rigiocabilit�  è praticamente nulla. Una volta finito, non c’è alcun incentivo a tornare.
Sul fronte visivo, il gioco si presenta con uno stile colorato e gradevole, ma non basta. I mondi di gioco sono privi di identit� : ambientazioni generiche che sembrano assemblate con asset di base, senza alcuna coesione tematica o memorabilit� . L’assenza di un’identit�  visiva forte si riflette anche nella struttura dei livelli, che sembrano messi insieme più per dovere che per ispirazione. A tratti, si ha la sensazione che il design sia stato realizzato in fretta, con poca cura per i dettagli.
Il comparto audio non è malaccio ma lascia l’impressione di limitarsi a fare il minimo indispensabile. Le musiche sono orecchiabili, ma estremamente ripetitive e poco memorabili. Gli effetti sonori sono funzionali ma dozzinali, e non contribuiscono in alcun modo a creare un’identit�  sonora memorabile.
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PAC-MAN WORLD Re-PAC è, come remake, un’occasione sprecata. Potevano rilanciare un classico aggiungendo la cura e l’attenzione che meritava ma ci troviamo di fronte a un prodotto sottotono, tecnicamente zoppicante e senza narrativa. È un titolo difficile da consigliare, anche ai fan più nostalgici.

Ace Attorney Investigations Collection è una raccolta remastered dei due spin-off con protagonista il glaciale ma amatissimo procuratore Miles Edgeworth della celebre serie di visual novel investigative Ace Attorney targata Capcom.

La Collection aggiorna la grafica dei titoli, pubblicati originariamente su Nintendo DS (e con il secondo capitolo mai uscito prima d’ora in occidente), adattandola agli schermi HD e propone un’interfaccia più pulita e testi localizzati per la prima volta in diverse lingue.

Investigations rappresenta un’originale deviazione dal classico gameplay, portando l’azione fuori dall’aula di tribunale e direttamente sulla scena del crimine. Abbiamo quindi tra le mani un’avventura molto più cerebrale, più “detective”, che approfondisce il mondo della giustizia da una nuova angolazione, grazie a una narrazione più matura e complessa e una struttura investigativa incredibilmente dinamica.
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Se Phoenix Wright combatte per la verit�  con l’ironia e l’istinto, Miles Edgeworth affronta l’ignoto con la logica e il rigore. Due facce opposte della stessa giustizia.

In Investigations non si confutano le accuse in tribunale, ma si ricostruiscono passo dopo passo dinamiche, moventi e retroscena dei delitti, esplorando ambienti, analizzando indizi e interrogando testimoni sul posto.

La narrazione si sviluppa in episodi autoconclusivi che, man mano che si procede con il racconto, rivelano una trama più ampia e interconnessa, con un filo conduttore che unisce crimini apparentemente scollegati in un mosaico più grande. La scrittura è ambiziosa e complessa, con intrecci tematici più profondi legati a corruzione sistemica, dovere morale e giustizia personale. Complessivamente il racconto è una vera e propria opera di maturazione narrativa che regala alcuni dei momenti più intensi dell’intera saga videoludica.
Miles Edgeworth è il protagonista assoluto, e il focus narrativo dei titoli ruota attorno alla sua evoluzione personale: dal freddo formalismo del diritto a uomo determinato a seguire la verit� , anche quando ciò significa andare contro il sistema che rappresenta. La crescita intellettuale del personaggio è graduale e magnificamente scritta, questo genera incredibile empatia con il protagonista.

Tante sono poi le novit�  e i ritorni nel parco personaggi dell’amatissimo titolo: Kay Faraday, un’eccentrica e simpatica aspirante ladra gentildonna con un cuore d’oro, entra irruentemente nella vita di Miles bilanciando il tono serio del protagonista con energia e ironia. Il sempre esilarante Detective Gumshoe torna come presenza onnipresente sia come spalla comica sia come aiutante necessario alle indagini. Generalmente poi non mancano i ritorni di volti noti della saga principale, alcuni più celebri e principali, altri minori ma comunque adorati dai fans.

Nella narrativa i dialoghi mantengono sempre il tono brillante, ironico e teatrale tipico della serie, ma si nota una maggiore attenzione ai dilemmi etici e ai confronti dialettici più serrati, con battibecchi e scontri verbali degni di un’aula di tribunale, anche se ambientati altrove.

Ogni testimone, come da tradizione, è una caricatura vivissima, con tratti marcati e tic esilaranti. La scrittura riesce ancora una volta a trovare l’equilibrio perfetto tra commedia, tensione e dramma, trasformando ogni interrogatorio in una piccola pièce teatrale.
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A differenza dei giochi principali della saga, qui il gameplay si concentra su l'investigazione diretta. Edgeworth esplora le scene del crimine, raccoglie prove e connette logicamente le informazioni ambientali o dei dialoghi attraverso la “logica”, che permette di unire concetti astratti per sbloccare nuove piste investigative.

Non mancano anche qui le fasi di interrogatorio, simili alle controinterrogatorio classico della serie. Miles ribatte in tempo reale alle testimonianze, incalza le frasi interessanti, cerca contraddizioni e sbugiarda i sospetti con le prove raccolte sul campo.

Il gameplay di Investigations è quindi più esplorativo, più interattivo e strutturalmente più aperto rispetto ai classici Ace Attorney, pur mantenendo intatto il cuore pulsante di logica e deduzione che contraddistingue il franchise.
Il livello di sfida è ben calibrato, con enigmi che richiedono attenzione e deduzione senza mai risultare frustranti. La curva di apprendimento è graduale e gratificante, con momenti di pura soddisfazione quando si riesce a collegare due intuizioni e svelare un dettaglio fondamentale per smascherare un colpevole.
La Collection garantisce una longevit�  considerevole: i singoli titoli superano le 40 ore complessive, offrendo contenuti densi e ben scritti. Ogni caso è un piccolo mondo narrativo a sé stante, con ambientazioni sempre nuove e colpi di scena ben distribuiti. Inoltre, la presenza del secondo titolo, inedito fino ad ora in lingua inglese, rappresenta un’aggiunta di altissimo valore per i fan di lunga data e per chi desidera vivere l’esperienza di Miles Edgeworth nella sua interezza.
Il lavoro di rimasterizzazione è sobrio ma efficace. I fondali sono stati ridisegnati in alta definizione e i personaggi hanno ricevuto un trattamento visivo che rispetta lo stile originale del DS pur migliorandone la nitidezza e i dettagli. Il tutto appare più leggibile, più moderno e adatto agli schermi odierni, senza mai tradire l’identit�  visiva della saga.
La colonna sonora, ri-orchestrata per l’occasione, è uno dei punti forti della Collection. I temi musicali accompagnano perfettamente l’intensit�  delle indagini, con brani iconici rinnovati e motivi del tutto nuovi nel secondo capitolo.

Ogni momento chiave viene enfatizzato da musiche dinamiche, memorabili e perfettamente integrate nella narrazione. I suoni degli effetti, dai colpi di scena agli “Objection!” improvvisi, mantengono la loro energia e carica drammatica, contribuendo a creare l’atmosfera da palcoscenico investigativo.
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Ace Attorney Investigations Collection è molto più di un’operazione nostalgia. È una collezione imperdibile per i fan storici, ma anche un ottimo punto d’ingresso per chi cerca un’avventura investigativa adulta, elegante e capace di lasciare il segno. Inoltre è un atto di giustizia videoludica nei confronti di due titoli che, per anni, non hanno ricevuto la visibilit�  che meritavano.

Il ritorno di Miles Edgeworth ci ricorda quanto sia preziosa la scrittura della saga, quanto sia raffinato il suo umorismo e quanto coinvolgente il suo sistema investigativo.

Warhammer 40,000: Space Marine è un action-shooter in terza persona sviluppato da Relic Entertainment e pubblicato da THQ nel 2011.

Il titolo ci porta nel brutale universo di Warhammer 40,000, mettendoci nei panni del Capitano Titus, un imponente Ultramarine. Con un gameplay che mescola combattimenti corpo a corpo e sparatorie adrenaliniche, Space Marine rappresenta un tentativo ambizioso di tradurre in videogioco l’essenza di questa celebre ambientazione fantascientifica di gioco da tavolo.
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Nel buio futuro del 41° millennio c'è solo la guerra. Sul pianeta Graia, una delle basi strategiche dell’Imperium per la produzione di Titan, enormi macchine da guerra, un’invasione orkica su larga scala minaccia di distruggere tutto ciò che rimane. La popolazione è stata sterminata o costretta alla fuga, e le difese imperiali sono ormai sul punto di cedere. L’arrivo del Capitano Titus e della sua squadra di Ultramarine rappresenta l’ultima speranza per ribaltare le sorti di un conflitto apparentemente gi�  deciso.

La narrazione si costruisce attorno a una struttura lineare che, pur non brillando per complessit� , riesce a rappresentare con efficacia l’atmosfera disperata e brutale dell’universo di Warhammer 40,000. La trama segue il Capitano Titus, un leader carismatico e incrollabile, e i suoi due compagni, Leandros e Sidonus, in una missione che evolve rapidamente da una semplice operazione di contenimento a uno scontro ben più intricato contro un minacce inaspettate.

Il racconto si distingue per la sua aderenza al materiale originale, rispettando il tono cupo e marziale che contraddistingue l’universo narrativo. Sebbene non ci siano colpi di scena particolarmente memorabili, la storia riesce a mantenere l’interesse del giocatore grazie alla sua atmosfera e al senso di urgenza costante. Tuttavia, non approfondisce alcune questioni interessanti che emergono nel corso della trama, come le implicazioni morali delle azioni degli Space Marine o il destino degli abitanti di Graia.
Il Capitano Titus incarna perfettamente l’archetipo dello Space Marine: un guerriero impassibile, disciplinato e incrollabilmente fedele all’Imperatore. Nonostante il suo carattere sembri inizialmente statico, alcune sfumature del suo comportamento lasciano intravedere una certa apertura mentale che lo distingue dai suoi pari. È un leader che bilancia autorit�  e pragmatismo, evitando il fanatismo cieco che spesso caratterizza i personaggi dell’Imperium.

Leandros e Sidonus rappresentano due archetipi opposti ma complementari. Il primo è un novizio ligio alle regole, spesso critico nei confronti delle decisioni meno ortodosse di Titus, mentre il secondo è un veterano che, pur rispettando la disciplina, mostra un approccio più flessibile e pragmatico al combattimento e al comando. Questo dinamismo nei rapporti tra i personaggi aggiunge un po’ di profondit�  alla narrativa, anche se rimane circoscritto a poche sequenze.

I dialoghi riflettono l’essenza dell’universo di Warhammer, con un linguaggio solenne e intriso di terminologia che piacer�  ai fan più accaniti. Tuttavia, la mancanza di uno sviluppo significativo nei personaggi, sia principali che secondari, riduce l’impatto emotivo del racconto. I comprimari non lasciano un’impressione duratura, e alcuni scambi risultano eccessivamente rigidi o artificiosi per chi non è gi�  familiare con l’estetica verbale del franchise.
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Il gameplay di Space Marine è un mix ben bilanciato di combattimenti corpo a corpo e sparatorie. Il cuore dell’esperienza ruota attorno all’alternanza tra le armi, una combinazione che crea un flusso di combattimento fluido e dinamico.

Una particolarit�  del sistema di gioco è l’assenza di un tradizionale sistema di copertura. Invece di nascondersi, il giocatore è incoraggiato ad avanzare aggressivamente, abbattendo i nemici per rigenerare salute attraverso esecuzioni corpo a corpo. Questo meccanismo non solo rende il gameplay fedele alla filosofia marziale degli Space Marine, ma aggiunge anche un elemento strategico: bisogna decidere quando rischiare per eseguire un’uccisione spettacolare e recuperare energia.

Le armi giocano un ruolo fondamentale nella variet�  degli scontri. All’inizio dell’avventura, il giocatore ha accesso a equipaggiamenti base, come il Bolter standard e la spada a catena, ma man mano che si avanza nella campagna si sbloccano nuove armi attraverso casse di rifornimento sparse per i livelli. Ogni arma ha un peso tangibile che cambia l’animazione degli attacchi.

Oltre alle armi, il gameplay si arricchisce con l’uso del jetpack, che introduce momenti di verticalit�  e offre nuove opzioni tattiche. Equipaggiato con il jetpack, il Capitano Titus può lanciarsi in aria per poi schiantarsi violentemente sul terreno, eliminando più nemici in un colpo solo. Queste sezioni spezzano positivamente il ritmo dei combattimenti tradizionali e aggiungono molta spettacolarit� .

L’intelligenza artificiale dei nemici è piuttosto semplice ma efficace per supportare il ritmo frenetico del gioco. Gli Orki tendono ad attaccare in massa, cercando di sopraffare il giocatore con la loro quantit� , mentre le unit�  più potenti richiedono un approccio più strategico, costringendo il giocatore a scegliere con attenzione quali armi utilizzare.

Nonostante le sue qualit� , il gameplay non è privo di difetti. La variet�  delle situazioni di combattimento può risultare limitata nel lungo periodo, poiché gran parte del gioco si basa sull’eliminazione di ondate di nemici. Tuttavia, le meccaniche solide e il design delle armi compensano in parte questa ripetitivit� , mantenendo l’azione piacevole per gran parte della campagna.
Il titolo propone una difficolt�  progressiva che può risultare punitiva in alcuni momenti, soprattutto quando si affrontano ondate di nemici. Tuttavia, il sistema di rigenerazione della salute basato sulle esecuzioni compensa la mancanza di un sistema di cure tradizionale, mantenendo la sfida bilanciata.
La campagna principale si completa in circa 7-9 ore, offrendo un’esperienza intensa ma breve. La rigiocabilit�  è limitata, con poche variazioni di gameplay che incentivino una seconda run.
Nonostante gli anni continua a impressionare per il design dettagliato delle armature e delle armi, che catturano perfettamente l’essenza degli Space Marine. Gli ambienti, sebbene suggestivi, risultano però ripetitivi e mancano di variet�  visiva, con molte aree che finiscono per assomigliarsi.
La colonna sonora, epica e imponente, si sposa alla perfezione con l’atmosfera del gioco, accompagnando ogni battaglia con il giusto tono. Il doppiaggio enfatizza il carattere solenne e austero dei personaggi, mentre gli effetti sonori delle armi – in particolare il ruggito del Bolter – aggiungono una dimensione immersiva che esalta l’esperienza complessiva.
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Warhammer 40,000: Space Marine è un omaggio spettacolare e fedele al celebre universo di Warhammer. Sebbene la storia non brilli per complessit�  e il gameplay possa risultare alla lunga ripetitivo, il gioco cattura in un’esperienza breve ma intensa l’essenza degli Space Marine.

Impossible Creatures è un gioco di strategia in tempo reale sviluppato da Relic Entertainment e pubblicato da Microsoft Game Studios nel 2003.

Il titolo offre il game concept affascinante di creare eserciti di animali ibridi geneticamente modificati per battaglie tattico-strategiche. Con uno stile unico e una meccanica innovativa di creazione delle unit� , questa è un'esperienza RTS fuori dagli schemi, che ancora oggi ha un suo fascino peculiare.
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Sono gli anni ‘30 e Rex Chance è un eroe d'azione in cerca del padre scomparso, uno scienziato brillante che vive da eremita in un misterioso arcipelago del Pacifico. L’avventura lo porter�  su una serie di isole remote, dove si trover�  a fronteggiare un piano malvagio per il controllo del mondo.

La narrativa di Impossible Creatures attinge a piene mani dai pulp magazine e dalle storie avventurose dell’epoca, con ambientazioni esotiche, scienziati pazzi e complotti esageratamente grandiosi. Tuttavia, il potenziale per una trama intrigante viene sprecato a causa di una scrittura superficiale e prevedibile. Ogni missione avanza la storia con una nuova isola e un nuovo avversario, ma la progressione è lineare e priva di sorprese. I colpi di scena sono minimi e l’intreccio non si sviluppa mai oltre una semplice corsa per fermare il cattivo di turno.

Le sequenze in stile graphic novel tra una missione e l’altra sono visivamente gradevoli ma non riescono a infondere profondit�  ai personaggi o al mondo di gioco. Il contesto narrativo viene utilizzato solo come pretesto per giustificare le battaglie, senza mai esplorare davvero le implicazioni scientifiche o morali della manipolazione genetica. Questo riduce la trama a uno sfondo dimenticabile e rende difficile investire emotivamente nelle vicende di Rex e dei suoi alleati.
I personaggi incarnano stereotipi vecchi e abusati: Rex Chance è l’eroe spavaldo d’altri tempi, la scienziata Lucy Willing è la classica spalla sexy con archetipo razionale, i villain sono macchiette prive di spessore o motivazioni convincenti.

I dialoghi cercano di essere frizzanti, ma il risultato è un umorismo spesso becero e insensibile. Si abbonda in battute sessiste, dark humour fuori luogo e razzismo visivo. In un’epoca in cui l’attenzione alla sensibilit�  del pubblico è aumentata, queste scelte risultano incredibilmente datate e alla lunga fastidiose. Sebbene qualcuno possa trovare questo tono divertente, è difficile ignorare la superficialit�  con cui vengono trattati i vari temi.
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Il fulcro di Impossible Creatures è il suo sistema di combinazione genetica che permette di creare unit�  ibride mescolando le caratteristiche di due animali diversi. Questa meccanica rappresenta un’idea interessante e inizialmente sorprendente: puoi fondere la forza di un orso con l’agilit�  di un ghepardo, o combinare le capacit�  di un elefante con le pinze di un granchio. In teoria, le possibilit�  sono quasi infinite, e l’idea di poter sperimentare con migliaia di combinazioni promette una profondit�  tattica unica.

Tuttavia, questo sistema mostra presto i suoi limiti. Nonostante l’apparente variet� , le combinazioni più efficaci diventano subito evidenti, e la maggior parte dei giocatori finir�  per creare sempre gli stessi ibridi vincenti. Questo elimina gran parte della strategia e della sperimentazione, riducendo il gameplay a una ripetizione stanca delle solite tattiche.

Inoltre, le battaglie non offrono una reale diversificazione delle strategie. La gestione della base è basilare e manca di evoluzione: non ci sono alberi di abilit�  o aggiornamenti significativi per gli edifici, e il ciclo di gioco si riduce sempre a costruire rapidamente le unit�  più forti e mandarle all'attacco. Lo sviluppo delle colonie e la gestione delle risorse sono poco approfonditi, privando il giocatore di quel senso di progressione e personalizzazione che rende altri RTS così coinvolgenti.
La difficolt�  è uno dei suoi punti più deboli. La campagna principale introduce gradualmente le meccaniche di gioco, ma questa curva di apprendimento è eccessivamente piatta. Le prime missioni sono semplici tutorial mascherati, che guidano il giocatore con mano fin troppo ferma. Una volta superate queste fasi introduttive, il gioco fatica a offrire una sfida soddisfacente.

L’intelligenza artificiale dei nemici è prevedibile e tende a ripetere le stesse tattiche, rendendo gli scontri monotoni. Gli avversari raramente sfruttano la variet�  delle combinazioni genetiche a loro disposizione, limitandosi ad attacchi diretti e poco elaborati. Questo porta a battaglie che si risolvono spesso con la semplice superiorit�  numerica o con la ripetizione delle stesse unit�  potenti.

Inoltre, la mancanza di variet�  nelle missioni accentua questa debolezza. Ogni scenario segue lo stesso schema di raccolta risorse, creazione di unit�  e assalto alla base nemica. Non ci sono obiettivi secondari, missioni stealth o sfide che richiedano una reale pianificazione strategica. Questo rende la campagna prevedibile e priva di stimoli, soprattutto per i giocatori veterani del genere RTS.
La campagna principale dura circa 10 ore, ma la ripetitivit�  rende difficile arrivare fino alla fine senza annoiarsi. La mancanza di variet�  nelle missioni e nelle combinazioni di unit�  compromette la longevit� .
La grafica era gi�  mediocre all’epoca dell’uscita. Gli ambienti sono spogli e poco dettagliati, mentre le creature ibride sono realizzate in modo approssimativo. Sebbene il concept visivo delle combinazioni di animali sia interessante, l’esecuzione tecnica lascia a desiderare. I modelli e le animazioni risultano rigidi e poco convincenti.
La colonna sonora è passabile, con temi orchestrali che richiamano l’atmosfera pulp, ma non riesce a lasciare il segno. Gli effetti sonori sono ripetitivi e il doppiaggio, seppur volutamente esagerato, amplifica la sensazione di trovarsi davanti a una parodia mal riuscita.
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Nonostante un concept originale e alcune buone idee, Impossible Creatures fallisce nell’offrire un’esperienza RTS soddisfacente. La storia è banale, il gameplay stanca presto e l’esecuzione tecnica è mediocre.

Onimusha: Warlords è un action-adventure game sviluppato e pubblicato da Capcom nel 2001.

Onimusha è un tuffo nel Giappone feudale, dove l’onore e l’epica storica si fondono in un’avventura soprannaturale. A distanza di quasi vent'anni dalla sua prima uscita, questa remastered porta con sé una nuova veste grafica in alta definizione, controlli moderni e una colonna sonora rivisitata, mantenendo però intatta l’essenza di quel capolavoro che aveva stregato i giocatori dell’epoca.
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Samanosuke Akechi osserva da una collina il campo di battaglia. Sotto di sé il lord Nobunaga Oda è esaltato dall’esito della guerra. Una freccia sibila nell’aria e dal collo del signore feudale sgorga sangue. È morto. È finita. Per l’eroe è il momento di tornare a casa.

Onimusha: Warlords è ambientato in un Giappone feudale oscuro e soprannaturale. Il titolo narra la storia di Samanosuke Akechi, un giovane samurai che, di ritorno dalla guerra, trova il proprio castello invaso da demoni. La sua missione è semplice: salvare la giovane principessa Yuki dalle grinfie demoniache e liberare la sua casa dagli ospiti indesiderati. Tuttavia, quella che inizialmente sembra una missione di salvataggio si trasforma presto in un viaggio che intreccia personaggi storici, azione frenetica e misticismo oscuro, dando vita a una narrazione capace di affascinare anche oggi.

La trama si sviluppa in modo lineare, seguendo l’esplorazione del castello da parte del protagonista. I momenti più significativi vengono raccontati attraverso filmati in computer grafica di alta qualit� , che rappresentano uno dei punti di forza della narrazione. La regia cinematografica e la qualit�  visiva di questi video, notevoli anche per gli standard odierni di montaggio, esaltano i momenti cruciali della storia e donano vita a un'esperienza narrativa che alterna tensione, dramma e pathos.
Samanosuke è il classico eroe un po’ piatto, perennemente risoluto e determinato, mentre Kaede, la gentile ninja al suo fianco, offre una prospettiva complementare sia sul piano narrativo sia ludico. Il giocatore alterna spesso l’utilizzo dei due personaggi, a seconda degli sviluppi della trama. I dialoghi tra loro o verso i co-protagonisti, pur essenziali, riescono a trasmettere la gravit�  degli eventi e a dare profondit�  ai rapporti tra gli eroi.
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Uno degli aspetti più riusciti di Onimusha è il modo in cui il gioco fonde elementi presi da altri titoli come Resident Evil, da cui eredita telecamere fisse, enigmi ambientali e una gestione strategica delle risorse. Tuttavia in Onimusha l’azione è il vero cuore pulsante dell’esperienza: il gioco si concentra sul combattimento con la spada, sull’abbattimento di demoni, sull’esplorazione del labirintico castello. Il giocatore può scegliere tra quattro armi da taglio e due da fuoco, e durante il viaggio raccogliere diversi oggetti speciali che forniscono bonus temporanei a statistiche o poteri speciali. Inoltre, il sistema di levelling si basa sull’assorbimento delle anime cadute dai nemici abbattuti e permette di potenziare l’equipaggiamento, introducendo una progressione dinamica del personaggio.

La remastered porta con sé diverse novit�  nel gameplay. Tra le più rilevanti ci sono i controlli moderni, che eliminano la rigidit�  dei movimenti originali, rendendo il gioco più fluido e accessibile agli standard odierni. Un’altra piacevole novit�  è poi la possibilit�  di cambiare le armi in tempo reale durante le battaglie, senza dover aprire i menù come accadeva nel gioco originale. Il gameplay ne risulta infinitamente più dinamico e frenetico, la resa è eccellente.
La curva di difficolt�  è ben calibrata e culmina in boss fight memorabili, che mettono alla prova sia i riflessi sia la capacit�  strategica del giocatore. I checkpoint sono distribuiti in modo da rendere il gioco accessibile, mentre alcuni nuovi punti di salvataggio sono stati aggiunti per migliorare l'esperienza senza compromettere la generale sfida.
La storia può essere completata in circa 7 ore, un’esperienza breve ma intensa. Il mondo di gioco è ricco di segreti e dettagli nascosti (come armi o oggetti opzionali di incredibile potenza o utilit� ).

Esistono inoltre modalit�  opzionali sbloccabili, come la Demon Realm Challenge, che aumentano la rigiocabilit� , offrendo sfide ulteriori per i giocatori più ambiziosi.
La remastered ha portato una netta miglioria visiva, mantenendo però intatto lo spirito dell’originale. I personaggi e alcuni elementi 3D sono stati aggiornati in HD, mentre gli ambienti sono stati arricchiti con texture leggermente migliorate che non snaturano l’essenza dei fondali storici. Il supporto per il formato widescreen 16:9 rende l’esplorazione del mondo di gioco più immersiva, offrendo un'esperienza visivamente memorabile.

I gi�  citati filmati in computer grafica, che sono rimasti intatti nella loro qualit�  originale, continuano a stupire. Questo dimostra quanto il team creativo abbia investito nella realizzazione di questi filmati, mantenendo un elevato standard cinematografico.
La colonna sonora, originariamente composta da Mamoru Samuragochi, è stata rielaborata per questa remastered a causa di problematiche legate ai diritti d’autore. Le musiche, che mescolano strumenti tradizionali giapponesi con sonorit�  più moderne, contribuiscono a creare un'atmosfera unica che si adatta perfettamente al contesto storico e fantastico del gioco.
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Onimusha: Warlords Remastered è una rivisitazione rispettosa e affascinante di un classico che ha segnato l’inizio degli anni 2000. Tra combattimenti fluidi, una colonna sonora evocativa e una narrazione intrisa di pathos, il titolo dimostra come i capolavori possano attraversare il tempo, continuando a emozionare e ispirare.

Se non l’hai mai giocato, questa remastered è l’occasione perfetta per vivere una delle avventure più iconiche di Capcom.

Final Fantasy XV è un action RPG sviluppato e pubblicato da Square-Enix nel 2016.

Capitolo principale della celebre serie, il gioco ambisce a innovare la formula classica, proponendo un mondo vasto, aperto all’esplorazione, un sistema di combattimento dinamico e una narrazione che mescola emozione e spettacolarit� .

Tra momenti di grande impatto e sezioni che lasciano spazio a perplessit� , la quindicesima fantasia è un viaggio che non manca di lasciare il segno, nel bene e nel male.
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In un mondo fragile, sospeso tra guerra e pace, Noctis, giovane principe del regno di Lucis, si mette in viaggio verso Tenebrae, la terra della sua promessa sposa, Lunafreya, un oracolo di straordinaria fama. Accanto a lui ci sono tre compagni inseparabili, amici leali e fedeli guardie del corpo. Tuttavia, il viaggio si svolge in un clima di tensione crescente: suo padre, re Regis, è pronto a firmare un armistizio che promette di porre fine a un conflitto secolare, ma il principe stesso diventa un bersaglio vulnerabile in questo delicato equilibrio di potere.

La trama segue Noctis in una epopea on the road attraverso un mondo dove magia e tecnologia convivono. Inizialmente presentata come una storia di amicizia e di crescita personale, la narrativa di Final Fantasy XV si evolve rapidamente in un racconto cupo e drammatico, toccando temi come la perdita, il sacrificio e la lotta contro il destino.

Il titolo si distingue per sequenze narrative toccanti, nonostante soffra di un ritmo altalenante. Mentre la prima met�  offre libert�  di esplorazione e una progressione più rilassata, la seconda parte si concentra esclusivamente sulla trama principale, accelerando lo sviluppo e portando rapidamente il racconto verso il finale. Questo cambiamento brusco può risultare disorientante, lasciando l'impressione che alcuni eventi fondamentali siano stati trattati con superficialit� .

Un elemento che merita critica è la gestione del timeskip, un passaggio cruciale che manca di adeguata contestualizzazione, penalizzando l'impatto emotivo e narrativo del finale.
I quattro protagonisti principali – Noctis, Ignis, Gladiolus e Prompto – sono il cuore pulsante del gioco. La loro dinamica di gruppo è credibile e ben sviluppata: dialoghi spontanei durante l’esplorazione o momenti di quiete, come quelli attorno al falò o in macchina, rafforzano il senso di cameratismo. Questo legame autentico tra i personaggi rende il gruppo una delle componenti più riuscite del titolo, capace di creare un’immediata connessione emotiva con il giocatore.

Tuttavia, lo stesso livello di cura non si applica ai personaggi secondari. Lunafreya, nonostante il ruolo chiave di oracolo e promessa sposa di Noctis, è poco approfondita e manca di momenti significativi per esplorare il suo legame con il protagonista. Ardyn, sebbene carismatico e memorabile come antagonista, soffre di una caratterizzazione frammentaria, con motivazioni e passato lasciati troppo in sospeso.

Parte di queste lacune può essere colmata attraverso i DLC, che approfondiscono eventi cruciali come il destino di Lunafreya e il passato di Ardyn, o mostrano le esperienze dei compagni di Noctis durante le loro separazioni. Tuttavia, relegare dettagli fondamentali a contenuti opzionali frammenta la narrazione, penalizzando chi si limita al gioco base. Anche il film Kingsglaive, che fornisce un contesto indispensabile agli eventi iniziali, diventa quasi necessario per comprendere appieno la trama, evidenziando una dipendenza eccessiva da media esterni.

Questa frammentazione narrativa, motivata più da ragioni commerciali che artistiche, mina la coesione del racconto e limita il coinvolgimento emotivo del giocatore. Nonostante l’alchimia tra i protagonisti brilli, l’ineguale e frammentario sviluppo della narrativa riduce la complessit�  e l’impatto della storia.
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Final Fantasy XV abbandona il classico sistema a turni della serie per il combattimento in tempo reale, dinamico e accessibile ai neofiti del franchise. Il gameplay, sebbene semplificato rispetto ad altri titoli del genere, offre momenti di pura spettacolarit� , grazie soprattutto alle abilit�  di teletrasporto uniche di Noctis e alla possibilit�  di eseguire combo con i compagni.

La libert�  di esplorazione è uno dei punti di forza del gioco: l’open world è fatto di paesaggi suggestivi e numerose attivit�  opzionali, come la caccia ai mostri e mini-giochi. Tuttavia, la quantit�  di queste missioni secondarie è gargantuesca e, dopo le prime ore di gioco, risultano estremamente ripetitive e poco significative, penalizzando l'esperienza complessiva.
La difficolt�  è generalmente ben bilanciata, anche se il sistema di progressione lineare e le meccaniche di cura semplificate riducono la sfida nei combattimenti. In caso di pericolo, il giocatore può selezionare rapidamente un oggetto curativo dall’inventario. Durante l’uso degli oggetti curativi, il personaggio diventa invulnerabile, rendendo praticamente impossibile morire finché si dispone di pozioni, elisir o altri strumenti di cura. Per chi cerca un’esperienza più impegnativa, sono disponibili modalit�  aggiuntive e sfide endgame, anche se queste possono risultare frustranti a causa di un design non sempre equilibrato.
La campagna principale è incredibilmente breve e dura poco più di 20 ore. La longevit�  del titolo risiede principalmente nella possibilit�  di dedicarsi alle attivit�  opzionali. Tuttavia, il senso di ripetitivit�  e alcune sezioni narrative condensate rendono a lungo termine il gameplay tedioso.
Visivamente, il gioco è impressionante. Gli ambienti sono dettagliati e variegati, con un’ottima resa degli effetti di luce e delle condizioni atmosferiche. Anche i modelli dei personaggi principali sono curati, mentre quelli secondari e alcune texture del mondo non mantengono sempre lo stesso livello qualitativo.
La colonna sonora, composta da Yoko Shimomura, è uno degli elementi più memorabili del gioco, capace di amplificare l’emozione di ogni scena. Gli effetti sonori e l’eccellente doppiaggio contribuiscono a creare un’atmosfera coinvolgente e cinematografica.
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Final Fantasy XV è un gioco ambizioso, capace di offrire momenti di grande impatto emotivo, ma che non riesce sempre a mantenere un equilibrio tra le sue molteplici anime. Tra un mondo visivamente affascinante, personaggi principali ben caratterizzati e una trama che punta in alto, emergono limiti strutturali e narrativi che impediscono al titolo di esprimere appieno il suo potenziale.

Rimane comunque un’esperienza consigliata, soprattutto per i fan della serie e per chi è disposto ad accettare pregi e difetti, godendosi il viaggio senza aspettative troppo rigide.

Frostpunk è un city-builder strategico sviluppato da 11 bit studios e pubblicato nel 2018.
Ambientato in un mondo devastato da un disastro climatico, il gioco si distingue per il suo stile narrativo tetro e il design grafico steampunk di alto livello, immergendo il giocatore in una lotta per la sopravvivenza che fonde decisioni morali difficili con la gestione delle risorse in un ambiente ostile.
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È il 1886 e siamo nel pieno della rivoluzione industriale: un’epoca d’industria, nera come il carbone che alimenta i cuori delle enormi macchine di ferro e acciaio.

Mentre colonne di fumo si alzano dalle citt�  di tutto il mondo, in Indonesia le eruzioni del Krakatoa e del Monte Tambora oscurano l’atmosfera. Le temperature globali crollano. Inizia una nuova era glaciale…ma l’umanit�  è impreparata.

La trama di Frostpunk ruota intorno a un’umanit�  sull’orlo dell’estinzione. I sopravvissuti fuggono dalle grandi citt�  alla ricerca di enormi generatori: strutture colossali che trasformano il carbone in calore, e quindi in vita. Il fulcro della storia è la macchina a vapore e le collettivit�  disperate che devono sopravvivere alle temperature glaciali. Purtroppo, però, il racconto dell’apocalisse climatica risulta a tratti superficiale. La lore è scarsamente approfondita, e le poche informazioni sulla genesi di questa nuova era glaciale lasciano il giocatore spesso con interrogativi irrisolti.

Il tema del sacrificio personale e collettivo emerge in ogni aspetto della narrativa, la cui evoluzione è nelle mani del giocatore. Una volta fondato l’avamposto e attivato il generatore, le politiche interne modellano la storia dei sopravvissuti. Il giocatore dovr�  fare scelte difficili e sacrifici inevitabili: ogni politica, ogni editto porta conseguenze sia positive sia negative per gli abitanti.

Il concept narrativo della modalit�  storia è semplice: il giocatore deve completare un obiettivo entro un limite di tempo. Se la missione fallisce, si è costretti a ricominciare la campagna da capo. Le campagne principali sono sei, quattro comprese nel gioco base e due disponibili come DLC a pagamento. La narrativa è carica di suspense e si sincronizza perfettamente con il ritmo del gameplay. I contenuti narrati sono le storie dei singoli avamposti, dei loro problemi, obiettivi, del loro passato e dell’ignoto futuro.
Frostpunk non include personaggi con storie o personalit�  individuali, ma si concentra su una comunit�  anonima di sopravvissuti che esprime bisogni e lamentele tramite notifiche e icone. Questo approccio rafforza il senso d’urgenza, ma limita il legame emotivo con i singoli cittadini e con la comunit�  nel suo insieme. I dialoghi si riducono a interazioni testuali rapide e impersonali, che fungono più da feedback di gameplay che da vero arricchimento narrativo.
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Il gameplay di Frostpunk ruota attorno alla gestione delle risorse (carbone, cibo, legno, acciaio) e delle condizioni di vita dei cittadini, in un contesto di perenne scarsit� . Il giocatore è costantemente spinto a prendere decisioni morali difficili, come imporre turni di lavoro prolungati, introdurre misure drastiche come la legge marziale o, in casi estremi, sacrificare i più deboli. Queste meccaniche, sebbene profonde e a volte imprevedibili nelle conseguenze, tendono però a diventare ripetitive con il progredire della partita. Le missioni a tempo e alcuni obiettivi specifici aggiungono sfide che mantengono alta la tensione, soprattutto nelle fasi avanzate, ma queste rimangono limitate.

Oltre a dover costruire e gestire l’avamposto, il giocatore deve scegliere quali strutture sviluppare ed evolvere, quali editti promulgare e come esplorare la landa desolata. L’esplorazione riveste un ruolo cruciale nel gameplay, poiché il vasto bianco che circonda il generatore è punteggiato di rovine del mondo “passato”: luoghi da esplorare, depredare di risorse... o in cui trovare sopravvissuti. Gli abitanti dell’avamposto, infatti, possono aumentare solo attraverso il salvataggio di sopravvissuti; il tempo scorre per giornate, ma i bambini non diventano adulti, e la comunit�  non cresce: può solo diminuire.

Nota importante: le espansioni The Last Autumn e On the Edge aggiungono due nuove mappe e interessanti varianti di gameplay. The Last Autumn si distingue grazie all’introduzione di nuove politiche e percorsi evolutivi unici, mentre On the Edge introduce elementi di commercio tra avamposti, sebbene in modo basilare. Anche queste aggiunte, però, soffrono della stessa ripetitivit�  che caratterizza il gioco base.
La difficolt�  del titolo è elevata, richiedendo una pianificazione attenta e la capacit�  di adattarsi rapidamente ai cambiamenti. Le scelte morali imprevedibili offrono una sfida significativa, ma, una volta trovato un equilibrio, il gameplay tende a stabilizzarsi, riducendo la tensione e offrendo poche sorprese.
La campagna principale ha una durata di circa 20-30 ore, con la possibilit�  di prolungare l’esperienza grazie alle modalit�  endless. La modalit�  sopravvivenza, insieme ad altre modalit�  di gioco, offre un buon livello di rigiocabilit� , anche se la ripetitivit�  delle attivit�  tende a ridurre l’interesse a lungo termine.
L’aspetto visivo è uno dei suoi punti di forza. L’ambiente è dettagliato, con un concept design grafico che enfatizza il contrasto tra il gelo letale, i macchinari steampunk e il calore del generatore.

Ogni edificio e struttura riflette visivamente lo stato di emergenza in cui si trova la citt� . Le animazioni sono ben fatte e contribuiscono a creare un’atmosfera opprimente, anche se il design statico dei cittadini limita l’immersione.
La colonna sonora è evocativa, arricchendo l’atmosfera tesa e cupa. Ogni traccia musicale è perfettamente abbinata alle fasi di gioco, accentuando sia i momenti di tregua che quelli di crisi. Gli effetti sonori sono efficaci nel rafforzare il senso di isolamento, ma l'assenza di doppiaggio limita la caratterizzazione dei cittadini.
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Frostpunk è un’esperienza coinvolgente che brilla per il suo concept narrativo e il design visivo, capace di immergere il giocatore in una lotta per la sopravvivenza difficile e moralmente complessa. Tuttavia, la ripetitivit�  del gameplay e la mancanza di profondit�  nella lore rendono l’esperienza poco incisiva nel lungo periodo.

Divinity: Original Sin 2 è un gioco di ruolo isometrico sviluppato e pubblicato da Larian Studios nel 2017.

Sequel del fortunato Divinity: Original Sin, il titolo eleva ulteriormente la formula di gioco offrendo una storia matura, raffinata da un world building vivo e da un sistema di combattimento tattico di grande profondit� .
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Lo sciabordio delle onde ti sveglia mentre ti rendi conto di essere legato a un lettino su una nave che oscilla. La testa gira e il tuo corpo è appesantito da un collare. Intorno a te cadaveri di prigionieri. Anche tu sei un prigioniero, ma decidi che oggi non morirai.

L’avventura riprende nel mondo di Rivellon secoli dopo gli eventi del primo Original Sin. Nuove razze e culture si scontrano in una guerra per il controllo o l'estinzione della magia proibita, la “Source”. Il conflitto permea ogni angolo del mondo, ma fin dal primo istante di gioco il tema narrativo dominante si rivela solo uno: la libert� .

La libert�  si manifesta dalla scelta del personaggio. Puoi selezionare uno dei sei protagonisti predefiniti, ciascuno con una storia unica, oppure creare il tuo eroe da zero. Ogni personaggio ha la propria psiche, i propri obiettivi e allineamenti morali, e queste differenze influenzano profondamente i dialoghi e lo sviluppo delle relazioni. L'approccio narrativo è volutamente grigio, abbandonando la classica contrapposizione tra bene e male.

Le scelte morali che il giocatore è chiamato a fare sono complesse e le conseguenze non sempre evidenti. Le azioni hanno ripercussioni a lungo termine, spesso in modi difficili da prevedere, spingendo a riflettere attentamente prima di ogni decisione. La narrazione è fluida e si adatta organicamente alle scelte fatte, creando un senso di continuit�  che tiene alta l’immersione.

Un ultimo elemento fondamentale della narrazione è il worldbuilding. Rivellon prende vita attraverso quattro immense aree, ognuna ricca di eventi e dettagli interattivi. Non c'è nulla di casuale in Original Sin 2 e ogni elemento, dagli oggetti da raccogliere ai personaggi non giocanti, ha un significato narrativo e logico. La mappa stessa racconta una storia, con cadaveri, scrigni nascosti, piante e funghi da raccogliere, e personaggi che agiscono come parti di un grande ecosistema. Ma ciò che rende questo mondo veramente vivo è il modo in cui le scelte del giocatore e dei suoi compagni influenzano ogni angolo di Rivellon, modificando eventi e rivelando nuove sfaccettature del racconto.
Ogni co-protagonista ha una storia personale che si intreccia con la trama principale e le scelte del giocatore influenzano il modo in cui queste storie si sviluppano. A volte, il giocatore assiste semplicemente agli eventi, osservando come le sue azioni hanno plasmato il comportamento dei compagni, che reagiscono in base all'influenza positiva o negativa ricevuta. Questo perché le relazioni tra i membri del gruppo si evolvono in modo naturale e dinamico, grazie a dialoghi ben scritti e completamente doppiati. I personaggi passano con facilit�  da momenti divertenti a situazioni più serie, creando una narrazione ricca di sfumature.

Anche gli NPC sono caratterizzati in modo convincente, offrendo una vasta gamma di interazioni che rendono il mondo di gioco più vivo e interessante. I dialoghi con i personaggi secondari, oltre a fornire informazioni, spesso esplorano dilemmi morali, diventando una parte essenziale dello sviluppo del personaggio e del modo in cui il mondo risponde alle sue scelte.
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Il gioco è un tattico a turni che valorizza l’inventiva del giocatore. Ogni combattimento è una sfida creativa e logica, in cui si può sfruttare l'ambiente e le sue interazioni. Elementi come fuoco, acqua e veleno vengono continuamente combinati in modo strategico, dando vita a battaglie spettacolari, sempre diverse e ricche di imprevisti, con effetti di causa ed effetto spesso inaspettati. Il giocatore deve osservare attentamente l'arena, studiare i nemici e pensare al modo più rapido ed efficace per sconfiggerli.

Il sistema di progressione dei personaggi è molto flessibile, permettendo di personalizzare ogni eroe con abilit� , incantesimi e talenti che si adattano a vari stili di gioco. Anche se ci sono classi principali, il giocatore è libero di sviluppare i quattro membri del team come preferisce, creando combinazioni uniche tra attacchi a distanza, magie e combattimento corpo a corpo.

Uno degli aspetti più notevoli è la libert�  totale nella gestione delle quest. Il giocatore può esplorare le mappe senza restrizioni, scoprendo percorsi alternativi e risolvendo le missioni in modi che riflettono le sue scelte. Non esiste un solo modo per completare una missione: ci sono molte soluzioni possibili, e il fallimento di una quest può persino accelerare il progresso di un'altra. Tuttavia, questa libert�  può anche creare confusione: non sempre è chiaro cosa fare o dove andare, e si rischia di perdersi vagando senza una direzione precisa.
Divinity: Original Sin 2 è un gioco impegnativo per i giocatori poco inclini alla creativit� . Il livello di difficolt� , tuttavia, è incredibilmente ben calibrato per chi sa pensare fuori dagli schemi. La sfida è sempre stimolante, senza mai diventare frustrante.
La campagna principale dura circa 60 ore, ma la quantit�  di missioni secondarie, eventi opzionali e segreti nascosti può facilmente portare l'esperienza oltre le 80 ore. La rigiocabilit�  è enorme grazie alla variet�  di scelte e alla possibilit�  di risolvere le quest in modi sempre diversi.
Visivamente, questo sequel rappresenta un netto miglioramento rispetto al suo predecessore. Le ambientazioni sono dettagliate e variegate, con un design artistico particolarmente ispirato. Però, anche se i modelli dei personaggi sono ben realizzati, non eccellono, e alcune carenze nelle animazioni vengono compensate dai testi e dal voice over narrativo.
La colonna sonora è di alta qualit�  e si adatta perfettamente all'atmosfera del gioco. Ogni area ha il suo tema musicale distintivo, che accompagna esplorazione e combattimenti in modo impeccabile.

Il doppiaggio è eccezionale, con interpretazioni che danno vita ai personaggi. La loro recitazione è convincente e di grande qualit� , rendendo i dialoghi ancora più coinvolgenti.
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Divinity: Original Sin 2 è sinonimo di libert�  ed è un vero punto di riferimento per gli RPG moderni. Giocarlo è un'esperienza unica e straordinaria, il titolo perfetto per chi cerca un mondo profondo, ricco di dettagli e, soprattutto, vivo.

Bully è un action-adventure sviluppato da Rockstar Vancouver e pubblicato da Rockstar Games nel 2006.

Quello che abbiamo tra le mani è un titolo che si distacca dagli scenari “criminali” tipici della casa di sviluppo, mettendo il giocatore nei panni di uno studente ribelle alle prese con le dinamiche scolastiche adolescenziali dell’istituto “Bullworth Academy”.

Dalle prime missioni, emerge chiaramente l'intento degli sviluppatori di offrire una satira sociale dell'America e del suo sistema educativo. La trama, i personaggi e l'ambientazione scolastica sono costruiti con la tipica ironia di Rockstar, creando un'esperienza unica che mescola la vita studentesca a un mondo aperto ricco di attivit�  e situazioni sopra le righe.
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Jimmy Hopkins è un giovane ribelle che, espulso da innumerevoli scuole del paese, viene mandato alla Bullworth Academy, un istituto pieno di bulli, insegnanti corrotti e studenti stereotipati allo stremo.

La trama è suddivisa in capitoli e le quest principali seguono un ritmo veloce e vario, bilanciando momenti di pura comicit�  a momenti di riflessione sulle dinamiche di potere che Jimmy deve affrontare, sia all'interno della scuola sia nelle aree circostanti della citt� . La storia, come detto in precedenza, è un concentrato di feroce critica dell'ambiente liceale americano e della societ�  statunitense in generale. Attraverso il vivere quotidiano di Jimmy, il gioco affronta temi come l’autoritarismo e l’oppressione sociale, in un contesto in cui le gerarchie tra studenti rispecchiano quelle di una micro-societ� . La satira acuta di Rockstar colpisce l’ipocrisia degli adulti e la superficialit�  dei giovani, utilizzando situazioni assurde per enfatizzare il divario tra i diversi gruppi sociali e scolastici.

Il worldbuilding di Bully rappresenta un microcosmo sociale in cui la ribellione del protagonista è messa alla prova da un contesto corrotto e conformista, che riflette non solo il sistema educativo, ma anche la decadenza morale della societ�  adulta. Questo approccio offre una profondit�  narrativa e tematica inaspettata, trasformando il percorso di Jimmy in un vero e proprio viaggio dell’eroe tra crescita personale e rivalsa anarchica.
Ogni personaggio, dagli insegnanti agli studenti, ha una propria caratterizzazione ben definita, sia esteticamente sia psicologicamente. Questa emerge attraverso dialoghi vivaci e ironici, che rendono ogni interazione memorabile. Anche se molti di questi personaggi incarnano stereotipi (il nerd, il bullo, il ragazzo straricco) la loro rappresentazione è volutamente esagerata per sostenere la generale satira sociale. La personalit�  dei personaggi è poi arricchita dalla loro presenza costante nel mondo di gioco, con routine giornaliere che rafforzano l’immersione e danno vera vita all’ambiente scolastico.
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Bully mescola efficacemente elementi di simulazione della vita scolastica con l’action-avventura, creando un'esperienza di gioco che si distingue nel panorama dei titoli Rockstar. Il protagonista, Jimmy, non solo deve affrontare bulli e insegnanti, ma deve anche partecipare attivamente alla vita scolastica, frequentando lezioni e guadagnandosi denaro tramite lavoretti. Ogni attivit�  è strutturata in minigiochi variegati che sono un mix di giochi ritmici e rebus. Inoltre, frequentare le lezioni in aula di chimica, arte, fotografia, musica o ginnastica permette di sbloccare nuove abilit�  e oggetti utili.

Un aspetto interessante del titolo poi, è il modo in cui integra meccaniche di gioco tratte da titoli orientali come Shenmue (da cui prende chiara e distintiva ispirazione), soprattutto nel ciclo giorno-notte e nella cura delle routine dei personaggi non giocanti. Il fatto che i personaggi secondari abbiano comportamenti predefiniti e che il mondo di gioco cambi con il passare delle stagioni conferisce una sensazione di realismo e continuit�  che raramente si trova in prodotti occidentali. Come extra ogni dettaglio del mondo scolastico è curato con precisione: dal cambiamento dei vestiti degli studenti, alle campanelle con relative corse in aula, alle attivit�  sportive nei campi da gioco, il mondo di Bullworth è una rappresentazione sempre dinamica e immersiva.

Anche se la mappa di Bully non è vasta come altre produzioni Rockstar, essa è densa di dettagli e attivit� , rendendo ogni angolo della Bullworth Academy e della cittadina circostante interessante da esplorare. Le subquest e le missioni minori, pur non avendo sempre un grande impatto sulla trama principale, aggiungono profondit�  e variet�  al gameplay, mantenendo il giocatore costantemente impegnato.

Per concludere ciò che rende davvero unico il gameplay di Bully è l’equilibrio tra la libert�  d’azione e le regole imposte dalla vita scolastica. Sebbene il giocatore possa esplorare liberamente Bullworth, deve anche seguire il calendario scolastico, con lezioni da frequentare e coprifuoco da rispettare. Questo limita in parte la libert�  di movimento, ma contribuisce a creare una forte immersione nell'esperienza, costringendo il giocatore a gestire il tempo e a bilanciare responsabilit�  e divertimento, proprio come farebbe uno studente nella vita reale.
Il gioco non presenta una difficolt�  particolarmente elevata, ma alcune missioni e lezioni richiedono abilit�  e ritmo. Le lezioni, pur trattandosi di minigiochi, a volte possono mettere alla prova il giocatore, soprattutto se si desidera ottenere il massimo punteggio da ciascuna sfida. Infine, gli scontri fisici, boss fights comprese, sono immediati e semplici, con un sistema di combattimento che generalmente non rappresenta mai una sfida eccessiva.
La campagna principale si completa in circa 15-20 ore, ma la variet�  delle missioni secondarie, delle attivit�  cittadine e delle lezioni da seguire permette di raddoppiare la durata media del titolo, offrendo un’esperienza di gioco che va ben oltre la storia principale.
Visivamente Bully mostra il fascino del suo tempo, ma le tecnologie di rendering e le animazioni risultano datate. Tuttavia, la cura nei dettagli degli ambienti e dei personaggi rimane evidente, restituendo un mondo che, nonostante tutto, conserva una sua particolare bellezza.
Il comparto audio è uno degli aspetti meno convincenti del titolo. La colonna sonora monotona e gli effetti sonori ripetitivi non riescono a dare spessore all'atmosfera di gioco, risultando in un’esperienza piatta e poco coinvolgente. Tuttavia, il voice acting di alta qualit�  riesce a compensare in parte queste mancanze, offrendo dialoghi ben recitati che donano autenticit�  ai personaggi.
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Bully rimane un'esperienza affascinante nonostante gli anni, grazie alla sua satira sociale, al gameplay variegato e all'atmosfera unica che riesce a ricreare il mondo scolastico della societ�  americana.

Mafia: Definitive Edition è un action-adventure sviluppato da Hangar 13 e pubblicato da 2K Games nel 2020. Una remastered degna del suo nome, ricostruisce da zero l’amato classico del 2002, mantenendo intatta la trama ma rivoluzionando grafica, audio e gameplay.

Fin dalle prime sequenze, è evidente l’intenzione degli sviluppatori di proporre un'esperienza fortemente cinematografica: la narrazione è episodica, il taglio registico delle scene e la cura dei dettagli evocano atmosfere da film noir.*
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Sono gli anni '30, in piena depressione economica. Tommy Angelo è un semplice tassista. È il turno di notte, un turno difficile a Lost Heaven, ma che permette lauti guadagni. Lontano, il rumore di colpi di pistola squarcia la notte. Due uomini girano l’angolo e gli puntano una pistola alla tempia. Inizia una catena di eventi che cambier�  la sua vita per sempre.

La storia di Mafia si sviluppa in capitoli, ognuno dei quali rappresenta un episodio della trasformazione di Tommy, da uomo comune a spietato criminale. Suddividere la trama in episodi funziona alla perfezione, dando al gioco un sapore profondamente cinematografico. Ogni capitolo è un frammento di una serie TV.

I salti temporali tra i capitoli sono frequenti e aggiungono ritmo alla narrazione. Tuttavia, dalla seconda met�  della storia in poi, la narrazione accelera, sacrificando il coinvolgimento emotivo. I capitoli si susseguono con una rapidit�  che non permette di assaporare appieno le dinamiche tra i personaggi e gli eventi chiave.
In contrasto con il ritmo narrativo altalenante, i personaggi principali sono costruiti con grande cura. Tommy, Paulie e Sam sono stilisticamente eccelsi, ognuno con motivazioni e caratteri ben delineati, che emergono attraverso dialoghi incisivi e ben scritti.

Ogni interazione, che sia una discussione tra i membri della “famiglia” o una conversazione tra moglie e marito, riesce a trasmettere tensione e profondit� . L’atmosfera malavitosa è palpabile, e la trasformazione di Tommy, il suo lento scivolare e uscire dal mondo del crimine, è credibile e avvincente.
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Il gameplay è strutturato per servire la narrazione. Si tratta di un’esperienza fortemente story-driven, che offre al giocatore un susseguirsi di missioni lineari dove l’azione e i momenti di quiete si alternano in un ritmo ben cadenzato. Le missioni, che spaziano da sparatorie a sessioni stealth e inseguimenti in auto, sono ricche di adrenalina, ma soffrono di una certa ripetitivit� .

L’open world è più una scenografia che un vero spazio interattivo. Non ci sono missioni secondarie, eventi casuali o sidequest: il giocatore è libero di esplorare la citt� , ma il mondo appare statico e privo di vita. Questo crea un’illusione di libert�  che, alla lunga, evidenzia la mancanza di profondit�  nel worldbuilding.
La difficolt�  del gioco varia a seconda delle impostazioni, con un sistema di guida particolarmente impegnativo se si opta per il realismo. Tuttavia, il combattimento e le fasi di shooting non presentano sfide particolarmente complesse, sebbene le sparatorie siano ben coreografate e abbiano un buon feeling tattico.
Con una campagna che si aggira attorno alle 12-15 ore, il titolo si presenta come un’esperienza relativamente breve per un gioco di questo genere. La durata ridotta è accentuata dall’assenza di contenuti secondari o missioni extra.
Il mondo di Lost Heaven è visivamente affascinante, un ritratto perfetto dell’America degli anni '30, con le sue strade, edifici e veicoli d’epoca. Pur essendo una citt�  fittizia, è splendidamente costruita, con una cura per i dettagli che rende giustizia all'ambientazione di ispirazione storica. Luci, ombre e riflessi contribuiscono a creare un’atmosfera che ricorda i classici polizieschi degli anni d’oro del cinema.

Nota negativa: nonostante il grande lavoro estetico, il gioco soffre di diversi bug grafici, che spaziano da glitch nelle animazioni a problemi di texture. Questi difetti non compromettono gravemente l’esperienza, ma possono distrarre dal senso di immersione.
La colonna sonora è composta da brani orchestrali che esaltano il tono drammatico del gioco, mentre gli effetti sonori, come i rombi dei motori d’epoca o il crepitio delle pistole Tommy, sono realistici e ben integrati.

La recitazione è di altissimo livello, con un sottofondo di autenticit�  in ogni scena. Il voice acting brilla letteralmente: ogni personaggio è doppiato con una cura che d�  vita a dialoghi intensi e memorabili.
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Mafia: Definitive Edition è una buona ricostruzione di un classico videoludico, trasformato in esperienza cinematografica. Nonostante i limiti nel worldbuilding e qualche problema tecnico, il gioco si mantiene solido grazie alla sua storia coinvolgente e ai suoi personaggi memorabili.